MACCHINA MAGNETICA
A MOTO PERPETUO (PM3)

di K_PULLO
http://www.geocities.com/k_pullo/PM3.htm





INTRODUZIONE:

La costruzione di una MACCHINA A MOTO PERPETUO è sempre stato un sogno fantastico. Ci sono stati molti tentativi di costruirla nella storia, ma sempre con la stessa fine: il MOTO PERPETUO continua ad essere una leggenda.

D'altra parte, le affascinanti proprietà dei materiali magnetici hanno sempre stupito i ragazzi e gli uomini d'intuito. Essi vedono in questi materiali un misterioso segreto.Io penso che queste proprietà non vengano ancora utilizzate in maniera abbastanza adeguata...

... Qui c'è l'ultimo tentativo...

L'INIZIO:

Un po' di tempo fa ho trovato un fantastico programma chiamato FEMM: http://femm.berlios.de/
Questo programma effettua un'analisi di tutti i tipi di parametri sui sistemi magnetici, così ho deciso di analizzare tutte le configurazioni dei sistemi magnetici presenti nella ricerca sui motori magnetici dei LABORATORI JLN.

Ho constatato che alcuni sistemi non funzionavano nella maniera più assoluta, altri erano difficili da riprodurre, e alcuni contenevano buone idee.

Poi ho trovato la teoria TOMI di Stewart Harris: www.fortunecity.com/greenfield/bp/16/magnetic.htm

Ho quindi deciso di analizzare il sistema, e di vedere il profilo di forza sul MAGNETE MOBILE:

Iniziamo con l'immagine sottostante:

Il MAGNETE MOBILE misura 12 x 3 cm. L'immagine ci mostra lo schema delle forze che agiscono sul MAGNETE MOBILE:

1 - Quando il MAGNETE MOBILE si avvicina, sente una grande forza repulsiva.
2 - Una volta che il MAGNETE MOBILE è vicino al MAGNETE STATORE, questa forza repulsiva diminuisce.
3 - Mentre il MAGNETE MOBILE si muove lungo il MAGNETE STATORE, la forza cambia e spinge il MAGNETE MOBILE verso il centro del MAGNETE STATORE.
4 - A questo punto, la forza d'impulso inizia a decrescere e, verso la fine del MAGNETE STATORE, si ritrasforma nuovamente in forza repulsiva.
5 - Anche questa forza a poco a poco diminuisce mentre il MAGNETE MOBILE si allontana dal MAGNETE STATORE.

Abbiamo tre regioni di forza, e due punti interessanti:

1 - Bassa forza repulsiva mentre il MAGNETE MOBILE si avvicina, su un'ampia regione prima del MAGNETE STATORE.
2 - Un punto di equilibrio, dove il MAGNETE MOBILE può avvicinarsi o allontanarsi dal MAGNETE STATORE.
3 - Una REGIONE D'IMPULSO, grande circa quanto la lunghezza del MAGNETE STATORE (QUESTA REGIONE DIVENTERA' MOLTO IMPORTANTE).
4 - Un punto di blocco, dove le forze di attrazione e repulsione sono uguali (questo è quello che io chiamo 'buca').
5 - Una lunga regione di repulsione quando il MAGNETE MOBILE si allontana dal MAGNETE STATORE.

Ora comparo queste forze con quelle ottenute con il TOMI TRACK di Stewart Harris:

Poi, guardando i risultati, l'unico effetto che vedo quando simulo il sistema TOMI TRACK è un 'rilassamento' delle forze lungo l'asse X. Non importa quanto è lungo il magnete tagliato, l'effetto è sempre lo stesso. La REGIONE D'IMPULSO aumenta e l'ampiezza della forza diminuisce, ma il risultato grafico è simile. Lo si può osservare qui:

L'intensità della forza diminuisce, e le posizioni spaziali di equilibrio e i punti di blocco si allontanano dal MAGNETE STATORE, quindi la regione della forza d'impulso si allunga. La configurazione TOMI mi ha dato l'idea di fare il MAGNETE STATORE più piccolo, per ottenere un effetto 'rilassamento' il più grande possibile.

Non so se ci sia un altro effetto 'reale' che non riesco a vedere.

Comunque non c'è nessuna strana teoria da qui alla fine,
tutti i dati che seguono sono basati sul magnetismo classico!:

Ho provato con un MAGNETE STATORE di 6x1 cm:

Ora abbiamo un buon MAGNETE STATORE, che spinge il MAGNETE MOBILE 5 cm prima, e 5 cm dopo i poli. Possiamo vedere un confronto tra MAGNETI STATORI di diverse forme e dimensioni:

IL DISPOSITIVO FISICO:

Vi presentiamo un sistema per ottenere una forza magnetica unidirezionale su un MAGNETE MOBILE senza nessuna forza repulsiva in nessun momento, da una combinazione di MAGNETI STATORI su un TRACCIATO... e questo TRACCIATO può essere anche un circuito chiuso!

Questo sistema viene presentato nel diagramma seguente:

I materiali e le dimensioni fisiche utilizzati per creare la simulazione sono i seguenti:

Questo non significa che un'altra configurazione non possa funzionare, ma solo che QUESTA FUNZIONA!

Solitamente il MAGNETE MOBILE si muove solo verso il punto di blocco del MAGNETE STATORE ortogonale, dove le forze su un lato e sull'altro sono uguali ed opposte. Il MAGNETE MOBILE trova una 'buca' e non possiamo muoverlo senza applicare energia dall'esterno. Inoltre, ricordiamo l'opposizione quando il MAGNETE MOBILE si avvicina.

Come abbiamo visto prima, ogni MAGNETE STATORE ha una REGIONE D'IMPULSO che è più grande del MAGNETE STATORE stesso. Ora, creando un TRACCIATO di questi MAGNETI STATORI, il MAGNETE MOBILE può passare da uno STATORE all'altro.

IL PRINCIPIO FISICO:

Le linee di flusso sui MAGNETI STATORI su un TRACCIATO creano un circuito chiuso. Esse passano da uno STATORE al successivo attraverso il ferro. Quando il MAGNETE MOBILE passa vicino ad uno STATORE, 'cattura' alcune linee di flusso, e questo permette alla forza di essere come l'abbiamo descritta prima.

Mentre il MAGNETE MOBILE si muove lungo il TRACCIATO, passa dall'influenza di uno STATORE all'altro. Il trucco si ha quando questa REGIONE DI INFLUENZA è più piccola della REGIONE D'IMPULSO dei MAGNETI STATORI, quindi il MAGNETE MOBILE si muoverà senza opposizione, perché non ci sono punti di blocco, solo REGIONI D'IMPULSO successive!

LE LINEE DI FLUSSO:

Le linee di flusso sul MAGNETE MOBILE quando si muove lungo il TRACCIATO hanno questo aspetto:

Possiamo vedere che l'influenza di ogni MAGNETE STATORE è di circa 2 cm ad ogni lato del MAGNETE STATORE, e la REGIONE D'IMPULSO è 4 o 5 cm, come abbiamo detto prima.

Ecco le linee di flusso relative al MAGNETE MOBILE ed ai MAGNETI STATORI:

Le linee di flusso provenienti dal MAGNETE MOBILE non sono equamente distribuite lungo il TRACCIATO.

Di solito, nelle altre macchine a moto perpetuo a TRACCIATO, il campo per ottenere la forza unidirezionale è creato senza il MAGNETE MOBILE all'interno, qunidi quando inseriscono il MAGNETE MOBILE dentro, esso cambia le linee di flusso, e nessuna forza unidirezionale viene estratta. Questi TRACCIATI hanno parti di attrazione e parti di repulsione quando il MAGNETE MOBILE è dentro. In questo dispositivo, il concetto è ribaltato. Si ha un campo che sembra non fare niente, ma quando si mette il MAGNETE MOBILE dentro, le linee di flusso cambiano in maniera tale che c'è una forza della stessa direzione in ogni posizione del TRACCIATO.

L'EFFETTO DI MAGNETIZZAZIONE:

Osserviamo questa immagine per vedere come il MAGNETE MOBILE cambia la direzione delle linee di flusso all'interno dei MAGNETI STATORI:

Come si può osservare, la presenza del MAGNETE MOBILE cambia la direzione di magnetizzazione sui MAGNETI STATORI, più piccoli. Questo cambiamento è più evidente davanti al MAGNETE MOBILE che dietro ad esso, a causa della configurazione dei campi dei MAGNETI STATORI. I MAGNETI STATORI non possono muoversi, perciò le linee di flusso sono più dirette lungo l'asse davanti al MAGNETE MOBILE. E' possibile che l'intensità delle forze sia la stessa, ma la componente X è sempre maggiore davanti al MAGNETE MOBILE.

Qui c'è un esempio:

LA DENSITA' DI FLUSSO:

La densità di flusso sui MAGNETI STATORI dietro al MAGNETE MOBILE è più alta che davanti:

E si può vedere come questa densità di flusso segue lo schema delle linee di flusso. La densità più alta si trova dietro al MAGNETE MOBILE, ma dentro al MAGNETI STATORI, e c'è anche una piccola parte di alta densità davanti ai bordi del MAGNETE MOBILE.

LA SPIEGAZIONE FINALE - DIFFERENZA DI ENERGIA:

Attualmente, abbiamo visto molti effetti prodotti sulle linee di flusso, sulla densità di flusso e la magnetizzazione sui magneti dovuta alla configurazione ed ai materiali del dispositivo. Tutte queste cose richiedono la generazione di una forza unidirezionale. Qui c'è l'argomento più convincente: l'ENERGIA.

Il MAGNETE MOBILE non ha energia distribuita simmetricamente, e non importa dove il MAGNETE MOBILE si trovi rispetto al TRACCIATO!

Di solito, l'energia magnetica su un magnete è uguale a partire dal centro fino a entrambi i lati. L'energia è equamente distribuita lungo il magnete, quindi esso non si muove. Quando si mette un MAGNETE STATORE vicino ad un lato, il livello di energia su questo lato aumenta o diminuisce, ed il MAGNETE MOBILE si avvicina o si allontana. Inoltre, il MAGNETE STATORE sente la forza di repulsione, ma questa è cancellata dalla tensione meccanica, quindi il MAGNETE STATORE non si muove.

Sulla PM3, i livelli di energia magnetica sul MAGNETE MOBILE sono SEMPRE diversi sui due lati. La simulazione ha restituito 19,5 Joules / m dal centro verso sinistra e 22,3 Joules / m dal centro verso destra, con piccole variazioni mentre il MAGNETE MOBILE si muove, ma viene sempre mantenuta una differenza di circa 2,8 Joules / m.

L'energia magnetica sul MAGNETE MOBILE è sempre minore dal centro verso sinistra che dal centro verso destra (qualunque sia la posizione rispetto al TRACCIATO), quindi viene generata una forza. Inoltre, anche i MAGNETI STATORI vicino al MAGNETE MOBILE hanno differenti livelli di energia (più sugli STATORI a sinistra che a destra!), ma le forze generate sui MAGNETI STATORI vecini sono compensate dalle forze di tensione meccanica, come spiegato prima.

Ecco una spiegazione grafica semplice della distribuzione di energia:

A causa di questa differenza di distribuzione di energia (maggiore sul lato destro), il MAGNETE MOBILE sente una forza ed i MAGNETI STATORI vicini sentono la reazione opposta (i livelli di energia sui MAGNETI STATORI vicini aumentano a sinistra).

La distribuzione di energia assume questa configurazione a causa del MAGNETE MOBILE tra i MAGNETI STATORI, quindi non importa dove mettiamo il MAGNETE MOBILE, esso cambierà la distribuzione di energia intorno, perciò la posizione del magnete causa il cambiamento della distribuzione di energia e questa distribuzione di energia fa muovere il MAGNETE MOBILE.

LE FORZE MISURATE SUL DISPOSITIVO:

Ecco una misurazione grafica delle forze lungo il percorso del MAGNETE MOBILE che conferma il movimento:

Come possiamo vedere, non c'è opposizione o punto neutrale lungo il percorso. La forza media è di circa 80 N*m in questa configurazione. Ecco un confronto tra l'effetto di un MAGNETE STATORE e tutto il TRACCIATO:

Si può notare che la REGIONE DI INFLUENZA è più piccola della REGIONE D'IMPULSO, come detto prima, quindi la forza totale è sempre positiva sull'asse X.

Il dispositivo funziona meglio quando il MAGNETE MOBILE è vicino al TRACCIATO (ma le variazioni di forza Y aumentano) e quando i MAGNETI STATORI sono più sottili, poiché molti di più influenzano il MAGNETE MOBILE e quindi la forza X è più regolare:

VARIAZIONI SUI MAGNETI STATORI:

A causa del gran numero di MAGNETI STATORI uguali necessari, si potrebbe pensare che il sistema sia molto difficile da 'calibrare'. La simulazione seguente conferma che le variazioni sui campi magnetici incidono solo sull'efficienza, non sul principio di funzionamento. Il sistema è resistente alla variazione di MAGNETI STATORI.

Vediamo una configurazione di MAGNETI STATORI di differenti dimensioni, per simulare campi B diversi. Le variazioni sono circa del 20% sulla dimensione Y:

Le linee di flusso hanno questo aspetto:

In questo caso, alcune linee di flusso vengono perse all'interno del ferro tra i MAGNETI STATORI, perché hanno valori di campo B differenti. Ciò causa una diminuzione della densità di campo, ed un aumento della variazione di energia mentre il MAGNETE MOBILE si muove:

L'intensità della forza diminuisce ed ha un profilo irregolare, ma è sempre diretta a spingere il MAGNETE MOBILE in direzione destra.

CHIUSURA DEL CIRCUITO:

Penso che tutto il processo sia basato su un effetto locale tra il MAGNETE MOBILE e il TRACCIATO dei MAGNETI STATORI, perciò deve funzionare anche un circuito chiuso:

Per dimostrare questo fatto, facciamo un circuito chiuso come questo:

In questo caso, ogni MAGNETE MOBILE ha una posizione diversa rispetto ai MAGNETI STATORI, perciò il momento torcente deve essere 0 se gli effetti additivi di ogni MAGNETE MOBILE si compensano.

Le linee di flusso all'interno dei magneti sono queste:

L'energia sui MAGNETI STATORI aumenta in senso orario vicino ai MAGNETI MOBILI ed in senso antiorario su tutti i MAGNETI MOBILI e sui MAGNETI STATORI quando non c'è di mezzo un MAGNETE MOBILE.

Vediamo il momento torcente (N*m/m) su ogni braccio di questo ' orologio' di MAGNETI MOBILI:
braccio 1: 13,71
braccio 2: 26,58
braccio 3: 12,67
braccio 4: 30,32
braccio 5: 8,811
braccio 6: 29,52

Il momento torcente di 0,0 può essere vicino allo zero se il sistema non funziona, ma come possiamo vedere i MAGNETI STATORI danno sempre un certo momento torcente positivo ai MAGNETI MOBILI, così il rotore può girare senza nessun'altra energia da applicare!

Come esempio del funzionamento di questo dispositivo, immaginiamo lo stesso circuito chiuso, ma con solo un MAGNETE MOBILE in mezzo, come questo:

Le linee di flusso del MAGNETE MOBILE e dei MAGNETI STATORI sono mostrate separatamente.

Pensate che il MAGNETE MOBILE rimarrà fermo?... Io no. Penso che il MAGNETE MOBILE sentirà una forza a destra di entrambi i lati (non un momento torcente a causa della configurazione a singolo MAGNETE MOBILE) a causa della differenza di energia da un lato all'altro (22.87 J / m and 22.91 J / m). Ovviamente si fermerà quando toccherà i MAGNETI STATORI, ma la forza che sentirà è della stessa natura di quella trattata prima in questo documento. Si possono creare molte configurazioni diverse del dispositivo per ottenere le forze unidirezionali o i momenti torcenti che si desiderano.

CONCLUSIONE:

Puoi testare queste misurazioni, migliorare il sistema o dimostrare che è sbagliato...

...Inoltre, puoi anche costruirlo 'veramente', ed 'in linea di principio' ottenere per sempre e gratuitamente l'energia di un motore!...

Visita www.crank.net Crank Dot Net: cranks on the net, la verità è là fuori...

Grazie a Jean-Louis Naudin dei LABORATORI JLN:
http://jnaudin.free.fr/
Grazie a Don Adsitt per THE VERY LAST PAGE OF THE INTERNET:
http://www.theverylastpageoftheinternet.com/
Grazie a Integral, Enigma, Tom, Alexander ed agli altri membri dei PHYSICS FORUMS:
http://www.physicsforums.com/
Grazie a Phillip W. Dunham Jr. per l'idea del MAG-GEN:
http://jnaudin.free.fr/mag-gen/index.htm
Grazie a Stewart Harris per la TEORIA DELL'INSTABILITA' MAGNETICA e i TOMI TRACKS:
www.fortunecity.com/greenfield/bp/16/magnetic.htm
Grazie a David Meeker per il FINITE ELEMENT METHOD MAGNETICS (FEMM 3.2) freeware :
http://femm.berlios.de/

Tutte queste conoscenze ed intuizioni hanno reso possibile questa simulazione.
 
 

Se hai dei commenti, puoi mandarmi una e-mail: k_pullo@yahoo.es
 


 
TOMI track lineare, il cui funzionamento è stato verificato:
 

 
TOMI track curvo, il principio di funzionamento è lo stesso. Creando un percorso circolare completo, il magnete dovrebbe continuare a muoversi:
 




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